BURGER ECONOMY
Alla ricerca di una alternativa realistica … da mordere!
Sintesi della Sintesi
Il circuito di produzione-consumo dei diversi Beni&Servizi (B&S) può essere gestito da una o più Modalità economiche.
Queste appartengono ognuna ad un determinato Paradigma economico fra i due possibili:
- Eteronomia (produzione per terzi attuata da una collettività di soggetti in competizione reciproca)
- Autonomia (produzione per sé, o auto-produzione, attuata da un soggetto collettivo).
Nel sistema economico occidentale attuale gran parte dei B&S, con l’eccezione dei Servizi collettivi (indivisibili), sono gestiti, in misura sempre crescente, dal Mercato che, assieme alla Filantropia e ai Baratti, fa parte del Paradigma dell’Eteronomia.
Data la naturale tendenza del Mercato alla mondializzazione e alla finanziarizzazione (tendenza oltretutto favorita dallo sviluppo tecnologico), la sua eccessiva presenza nel sistema può essere considerata la “madre” di tutti i mali, per l’uomo e l’ambiente.
Ergo
non resta che accrescere la presenza nel sistema dell’Autonomia attraverso le sue Modalità più opportune.
MODALITA’ DELL’AUTONOMIA
a- Collettività private
a1) Auto-produzione domestica (uni-famigliare e multi-attività)
a2) Auto-produzione mutualistica (multi-famigliare e mono-attività)
a3) Auto-produzione comunitaria (multi-famigliare e multi-attività)
b)- Collettività pubbliche
PECULIARITA’ DELLE MODALITA’ DELL’AUTONOMIA
(intese come strumento del cambiamento)
Campo d’azione Impatto atteso Viabilità
a1 limitato quasi nullo elevata
a2 molto limitato quasi nullo scarsa
a3 ampio elevato elevata
b massimo nullo nulla
COMMENTI
a1: NO
Per uscire dall’attuale deprecabile situazione non conviene puntare sull’auto-produzione domestica:
- richiede un grande dispendio di energie per convincere al boicottaggio dell’offerta del Mercato e il passaggio all’auto-produzione
- il campo d’azione in cui ciò può aver luogo è comunque limitato, data l’attuale scarsità di mezzi di produzione e di know-how, ad una piccola parte dei beni e servizi di prima necessità
- l’impatto atteso, date le abitudini al consumo passivo oramai radicate, è conseguentemente trascurabile nonostante l’elevato grado di viabilità di questa Modalità economica.
a2: NO
Una tale Modalità economica ha sempre avuto un campo di applicazione ristretto (servizi previdenziali, credito, distribuzione al dettaglio).
Nel passato aveva comunque un senso in quanto rendeva accessibili, o comunque vantaggiosi, i detti servizi ai soci.
Recentemente l’auto-produzione mutualistica, specialmente in ambito previdenziale (assicurativo) e creditizio, è stata in gran parte fagocitata dal Mercato.
Se oggi non ha senso tentare di ripristinare tale Modalità economica, essa potrebbe tornare di attualità se la Modalità a3 prendesse piede.
Recentemente il suo campo di applicazione si è esteso all’agricoltura biologica con la nascita delle Community Supported Agricoltura (CSA), ma tali “mutue” vanno viste come un “seme” per la nascita della Modalità a3.
a3: SI
Questa Modalità economica, dal carattere “rivoluzionario”, è oggi assente (forse proprio per questo) nell’attuale sistema economico occidentale, nonostante una sua prima realizzazione di successo, fine ‘800 ad Arcidosso (Grosseto), soffocata nel sangue.
O, per meglio dire, l’auto-produzione comunitaria sembra rispuntare, sia con realizzazioni spontanee (Cooperative di comunità e Co-housing, ispirati ai Kibbutz) sia nelle proposte di intellettuali visionari (Maurizio Pallante in Monasteri del terzo millennio, Rod Dreher in Opzione Benedetto) ed esperti (World-Lab ne ha proposto una variante, denominata Distretto di Sviluppo Locale ma anche Accademia Conviviale di Arti e Mestieri o semplicemente Convivio, concepita in vista di una sua massiccia diffusione essendo economicamente sostenibile, standard, e non necessitando di innovazione, né di prodotto né di processo).
Detta Modalità economica va seriamente presa in considerazione dalla società civile.
Questo, dato il suo impatto atteso elevato derivante, da un lato, dall’interesse che tutti gli stakeholders (soci lavoratori e/o utenti, investitori proprietari dei mezzi di produzione, Attuatori e Patrocinatori) ne possono trarre e, dall’altro, dall’ampio spettro di beni e servizi che è in grado di ritrasferire dal Paradigma dell’Eteronomia a quello dell’Autonomia e, soprattutto, data la sua elevata viabilità inserendosi in modo ortodosso nell’attuale quadro normativo seppur costruito, quest’ultimo, su misura per il Mercato e l’Eteronomia.
Una volta disponibile una sua realizzazione pilota, o quantomeno un suo embrione significativo, la sua diffusione, simultanea e generalizzata, dovrebbe essere garantita (sembra l’unica “strada in discesa” oggi esistente).
b: NO
Nonostante tale Modalità economica sia caratterizzata dal massimo campo d’azione (potendo essa gestire la totalità dei Beni e Servizi, inclusi quelli collettivi, cosa che faceva nei sistemi collettivisti oggi scomparsi) e, conseguentemente da un impatto potenzialmente elevato, il suo impatto atteso è da considerarsi nullo in quanto nulla è anche la sua viabilità.
A parte i Servizi collettivi che sono di sua specifica competenza, essendo erogati a prezzo zero coprendo i costi con la fiscalità, gli altri Beni e Servizi sono bipartiti fra:
- quelli per i quali la Modalità a3 (auto-produzione comunitaria) può fare meglio del Mercato ma anche meglio della Modalità auto-produttiva pubblica, oltre che delle altre Modalità dell’Autonomia
- quelli (ad alta intensità di capitale) per i quali la Modalità a3 è fuori gioco e la Modalità auto-produttrice pubblica farebbe ben meglio, per la società e l’ambiente, rispetto al Mercato.
Nel primo caso la società civile ha interesse a concentrarsi sulla Modalità a3 non fosse per il fatto che fa meglio di tutte, indipendentemente dal Paradigma di appartenenza.
Nel secondo caso, nonostante la Modalità b sia la sola, nel Paradigma dell’Autonomia, in grado di far meglio del Mercato (soprattutto in alcuni comparti produttivi) e nonostante il suo impatto potenziale possa considerarsi elevato, essa dovrebbe essere posta in secondo piano, quantomeno inizialmente, dalla società civile, in quanto il suo impatto atteso è nullo data la sua viabilità nulla (dipendendo questa dalla politica la quale dipende dall’informazione e dal potere finanziario che privilegia il Mercato in quanto tale potere prospera sulla moneta che costituisce la “linfa vitale” del Mercato stesso).
Dato che le Modalità dell’auto-produzione comunitaria a3, e la sua variante Convivio, sono apparse da poco e non fanno certo oggetto di divulgazione da parte dei media, si assiste, invece, ad una tendenza generalizzata alla politica come sola via da battere, non tanto per aumentare il ruolo del Paradigma dell’Autonomia tutt’ora ignoto, ma per porre un freno alla degenerazione del Mercato nella speranza di arrivare in tal modo ad un cambiamento del sistema.
Oggi, insomma, vige la “lotta all’attuale sistema” (fondato sull’Eteronomia) mentre invece servirebbe crearne uno alternativo (comprendente un maggior ruolo dell’Autonomia saggiamente applicata) in modo da rendere obsoleto il sistema attuale (un approccio non-violento, cristiano o Ghandiano, di comprovato successo).
Mentre il primo approccio, incoraggiato dalle élite in quanto portano il dissenso sul campo da loro scelto e a loro favorevole, va considerato una via in salita (se non addirittura senza uscita, per quanto detto), così come lo sono le Modalità a1 e, se nulla cambia, la a2.
SUGGERIMENTO STRATEGICO AGLI ADDETTI AI LAVORI
Probabilmente meritevole del noto acronimo TINA
- DAPPRIMA cominciare a patrocinare e ad attuare le prime realizzazioni dimostrativo-sperimentali del Convivio la cui diffusione (di cui beneficeranno i patrocinatori e gli attuatori stessi) comporta già una buona parte della trasformazione strutturale del sistema e, soprattutto (data la valenza pedagogica di una tale trasformazione che toccherà, seppur in diversa misura, gran parte della popolazione), rende evidente il ruolo positivo dell’Autonomia, col razionale impiego delle sue Modalità (non c’è solo l’alternativa fake “Mercato o Stato”) sulla società e sull’ambiente.
- E POI, una volta generato un sufficiente consenso potenziale, concentrare le energie sull’azione politica. La scelta di puntare direttamente ed esclusivamente sulla politica ha già ampiamente dimostrato la sua inefficacia per la duplice ragione seguente: il consenso su un programma di reale cambiamento è difficile da ottenere e comunque, anche una volta ottenuto e conquistato lo scranno del potere, un tale programma dovrà essere accantonato ... con le buone o con le cattive.
I protagonisti di tale expoit, dopo aver fatto diversi danni al sistema socio-economico, cadranno presto nell’oblio e … nella vergogna.
ACCORATO APPELLO AI POLITICI VECCHI E (SOPRATTUTTO) NUOVI
Non sottovalutate il suggerimento di cui sopra: ne beneficeranno tutti… voi inclusi!
A CURA DEL GRUPPO DI LAVORO WORLD-LAB (settembre 2020.