TENERA È LA NOTTE
Tenera è la notte anche se gelida
questo cielo trasparente
illuminato dalla luna piena
rimanda al mio cammino
viandante disperso
nel silenzio e nella solitudine
mi vedo su ardui sentieri
e rischiosi
tra le rocce amate
su ferrate lontane
senza sicurezza
in libera ascesa
appeso alla parete
mi manchi
e non si può tornare indietro.
La ferrata Roghel sotto i campanili di Popera
DOTTRINA DI WORLD-LAB
Sintesi -
Preambolo
Nel Giugno del 2015 il network di esperti cattolici World-Lab (W-L) a seguito di una lunga ricerca ha posto le basi essenziali della Scienza economica fino ad allora incredibilmente inesistenti (Amazon.it : La Dignità delle Nazioni e Manifesto del CIVISMO).
Queste si possono riassumere nella definizione, sequenziale, a) dei due Paradigmi economici fondamentali (Eteronomia e Autonomia), b) delle molteplici Modalità economiche in cui questi si declinano (Eteronomia : Mercato, Filantropia, Sistemi di Scambio Locali; Autonomia : Collettività auto-produttrici pubbliche e private, queste ultime suddivise in piccole, intermedie e grandi) nonché c) dei diversi Sistemi economici (distinti da W-L in base al contributo alla Produzione totale, un PIL comprendente la produzione non monetizzata <per esempio la produzione domestica e il volontariato>, assunto dalle dette Modalità in ognuno di essi).
Sulla base di quest'ultima specifica definizione W-L ha potuto inoltre identificare un Sistema economico ad oggi inspiegabilmente inedito, nonostante la sua agevole realizzabilità, classificato come Tradizionale Dinamico Rigenerativo (TDR).
Le principali caratteristiche attese di tale Sistema, universalmente considerate fra esse incompatibili, sono costituite dalla piena attività permanente coniugata alla più totale libertà d'impresa, con un Settore pubblico essenzialmente auto-confinato alla produzione dei servizi collettivi (indivisibili).
La peculiarità del Sistema TDR consiste nella presenza, nella sua architettura, di un Pilastro, curiosamente inesistente o evanescente in tutti gli altri Sistemi economici finora realizzati e concepiti, al quale può dar luogo la Modalità economica Collettività auto-produttrici intermedie.
Tale Pilastro prende forma attraverso la capillare diffusione sul territorio di una variante standard ottimale della detta Modalità economica, denominata Distretto di Sviluppo Locale (DSL), dedita alla produzione di un certo numero di beni e servizi di consumo famigliare di base destinati alle famiglie dei soci, lavoratori e/o utenti. Detti beni e servizi, tuttora oggetto di auto-produzione domestica nei Sistemi statici della Tradizione, sono stati successivamente fagocitati, nei Sistemi (materialisti) della Modernità, o dallo Stato (nella parentesi del Collettivismo, poi rottamato) o dal Mercato, oggi generalizzato.
La diffusione dei DSL può facilmente aver luogo in quanto essi sono in grado di competere con successo sia, ovviamente, nei confronti dell'auto-produzione domestica sia, limitatamente alle dette tipologie di beni e servizi, nei confronti del Mercato, come provato teoricamente da W-L ma anche dimostrabile sperimentalmente (oltre che già dimostrato storicamente dal Lazzaretti, notoriamente vittima del suo successo, con la Società delle famiglie cristiane realizzata ad Arcidosso a fine '800, prima ed unica esperienza mutualistica sostanzialmente analoga al DSL).
La funzione di tale Pilastro (a dimensione variabile nel tempo-spazio) nei Sistemi occidentali consiste nell'assorbire le risorse umane in congiunturale, o strutturale, esubero nel Mercato, mantenendole attive ed affrancandole dall'assistenza pubblica del welfare state (la quale è destinata fatalmente a gravare direttamente e indirettamente, con negativi effetti, sull'apparato produttivo) dando così luogo ad una forma compiuta di welfare society.
La graduale realizzazione del Sistema TDR derivante dalla diffusione dei DSL comporta una metamorfosi del Sistema di partenza la quale implica, a seconda che quest'ultimo sia già sviluppato o meno, rispettivamente un trasferimento dal Mercato o dall'Auto-produzione domestica, di parte dei beni di consumo famigliare di base verso i DSL.
Nei Paesi più sviluppati il trasferimento dei detti beni, appartenenti in primis all'agroalimentare ma non solo, comporta un cambio di Paradigma, dall'Eteronomia all'Autonomia, un contro-esodo il cui effetto consiste in una naturale riduzione delle tendenze consumistiche, culminanti nel consumo compulsivo, dannose all'uomo e all'ambiente.
Nei Paesi meno sviluppati il trasferimento ha luogo all'interno dello stesso Paradigma dell'Autonomia (dall'auto-produzione domestica a quella delle Collettività intermedie) e il suo effetto consiste in una maggior efficienza del circuito di produzione-consumo e quindi una maggiore ricchezza prodotta, e direttamente distribuita presso gli stessi soci dei DSL, il che appare indispensabile per una radicale e capillare eliminazione della povertà (dato che il modello di sviluppo occidentale, sempre più mondializzato, ha ampiamente mostrato che la crescita e relativa ricchezza che lo caratterizzano non evolvono in modo geograficamente e socialmente uniforme e che, contrariamente a quanto vorrebbe la nota allegoria, “anche quando la marea si alza, molte barche rimangono comunque sul fondo”).
Dottrina economica di World-Lab
Dalla sintesi precedente è relativamente facile evincere le linee conduttrici del pensiero economico di W-L, fautore di una generalizzazione del Sistema economico Tradizionale Dinamico Rigenerativo (TDR), qualificato come Economia cristiana.
Tale denominazione, secondo W-L, risulta particolarmente appropriata non solo in quanto il Sistema TDR è perfettamente conforme alla Dottrina Sociale della Chiesa e quindi al messaggio evangelico, ma anche in quanto il DSL, la Prassi dalla cui diffusione esso prende forma, è fondato sulla solidarietà mutualistica la quale fa parte della tradizione cristiana fin dai suoi inizi, oltre che indicata dall'Enciclica Rerum Novarum come via maestra per conciliare Capitale e Lavoro.
Il Sistema TDR è definibile anche come Economia solidale di mercato.
Questo in quanto, da un lato, prende forma, in una Economia di mercato, attraverso una iniezione di solidarietà mutualistica alla base dei DSL e, dall'altro, mette al suo centro l'Uomo, ma anche ogni uomo e, ovviamente, il suo habitat, cioè l'intero Ecosistema.
Volendo, tuttavia, mettere in maggior evidenza gli elementi essenziali della Dottrina economica, e quindi sociale, di World-Lab, questi si possono così brevemente riassumere.
Una efficace lotta alla povertà può aver luogo solo attraverso la crescita della ricchezza prodotta e distribuita (no al pauperismo, sì ad un diffuso benessere sostenibile).
La crescita però, per non essere una mala-crescita bensì sinonimo di sviluppo, dovrà essere qualitativa (eco-compatibile), inclusiva (piena attività) ed equa (l'incremento dei redditi dovrà cominciare da quelli più bassi garantendo a tutti l'accesso al lavoro: no all'assistenza cronica mortificante, si alla dignità della persona acquisita con il lavoro). La crescita non è perciò, di per sé, in conflitto con la sostenibilità ambientale (il contrario di una mala-crescita non è mala-decrescita, sempre infelice, bensì buona crescita).
La crescita dovrà aver luogo esclusivamente grazie alla libera iniziativa privata (sì alle pari opportunità, no all'egualitarismo) in regime di totale concorrenza leale, sia intra-paradigmatica che inter-paradigmatica.
Nella lotta all'evasione fiscale dovrà essere privilegiato l'approccio preventivo. Ad esempio con l'introduzione di una flat tax sull'utile d'impresa sufficientemente bassa da scoraggiare l'evasione (cosa fattibile in regime di piena attività permanente, il che significa che la diffusione dei DSL, che a tale regime conduce, rappresenta il bandolo della matassa) e questo sia con finalità di sviluppo che come necessaria premessa al sistema partecipativo (implicante la trasparenza nella gestione aziendale), a sua volta premessa di una accresciuta responsabilità sociale e ambientale delle imprese.
In prossimità della piena attività, portatrice di sicurezza del reddito famigliare, incrementare l'uso dei voucher, strumento perfettamente adeguato all'ambito mutualistico, anche in ambito concorrenziale per l'ottimizzazione dell'impiego del fattore lavoro, per la regolarizzazione dell'economia sommersa e per l'eliminazione di ogni forma di inattività involontaria (anche parziale, saltuaria e occasionale).
Sì all'internazionalizzazione degli scambi su scala mondiale. Essa potrà essere temperata solo dalla competitività del circuito economico locale, verosimilmente di tipo mutualistico, nei confronti di quello internazionale (in ambiti, come detto, sicuramente circoscritti e riguardanti i beni e servizi di consumo famigliare di base).
Sì, entusiastico, ad Indicatori di Felicità e di Sostenibilità a fianco del PIL, indicatore di Attività e di Crescita “ indiscriminate” (se quest'ultima è buona-crescita gli indicatori saranno positivamente correlati, evolvendo in modo analogo).
Per l'implementazione del Sistema TDR (Economia solidale di mercato o Economia cristiana), ispirato all'Ecologia integrale, è opportuno adottare una strategia a tre vie (a “tridente”):
a) piccola via : favorire la conversione ecologica individuale (singoli produttori e consumatori) attraverso una attività di informazione
b) grande via : favorire la conversione ecologica collettiva attraverso l'azione politica
c) via intermedia : favorire la prassi ecologica di collettività private intermedie (Distretti di Sviluppo Locale) offrendo, a chiunque lo desideri, opportunità di formazione-lavoro e/o di acquisti vantaggiosi, in termini di rapporto prezzo/qualità accertabile, con riferimento a beni e servizi auto-prodotti nel rispetto della salute umana ed ambientale.
Mentre le prime due vie (le sole seguite finora, con scarso successo) obbediscono alla logica di anteporre la conversione alla prassi, la terza è basata su una logica, diametralmente opposta, che antepone la prassi (nell'ambito dei DSL).
Trattandosi però, nella fattispecie, di una prassi etica, a valenza pedagogica, che mira alla conversione della persona coinvolta, ciò fa sì che tale logica si ponga in sinergia con la precedente.
Da notare, infine, che la diffusione della prassi in questione fa leva sui fallimenti (failures) del Sistema economico oggi dominante (Economia che uccide) ponendo loro rimedio ed ha quindi, per quest'ultimo, una funzione di vaccino terapeutico.
I due volumetti citati “LA DIGNITÀ DELLE NAZIONI” e “MANIFESTO DEL CIVISMO”, sono stati presentati personalmente sia alla Segreteria di Stato che all’ex Pontificio Consiglio Giustizia e Pace. Il cardinale Pietro Parolin ha incaricato monsignor Osvaldo Neves de Almeida di seguire questa importante iniziativa, mentre il cardinale Peter Appiah Turkson, originario del Ghana, ha proposto di realizzare un Convegno idoneo alla presentazione di questo innovativo progetto che non è fuori luogo denominare “Economia Cristiana” in quanto le intuizioni che hanno ispirato gli autori dei due volumetti traggono origine dal Vangelo e dai pronunciamenti pastorali della Chiesa Cattolica sull’argomento.
Gli autori stanno lavorando per la realizzazione di questo Convegno nella città di Venezia e di questo importante avvenimento sarete informati sia attraverso questo blog sia dalla stampa tradizionale.
Sua Santità Papa Francesco ha inteso esprimere il suo interesse per questa innovativa proposta economica e ci ha inviato la Sua benedizione, e sotto questa protezione spirituale intendiamo muoverci.
Faro di Murano dalle Fondamenta Nuove
Il vento del nord impetuoso
spazza la laguna increspata
come la mia anima
con tanti pensieri
l’isola dei morti è lì davanti
coperta di cipressi
e sempre un faro si erge all’orizzonte
mentre il sole al tramonto
in questa nebbia soffusa
fa intravedere qualcosa di me
povera anima confusa
verso la notte della coscienza
e ti penso ormai lontana
tra gli angeli e i santi
a godere questo sole rosso
alle fondamenta nuove
che illumina e acceca
come quel giorno a Burano
quanto eri bella d’inverno
quegli occhi incantati e sorridenti
parlavano dell’amore sempre taciuto.
Mara in laguna a Burano, inverno 1973
Natività di Filippo Lippi (1406 - 1469)
Luna piena
Sono nel pieno della notte
ormai da tempo
non vedo stelle polari
nel mio orizzonte
solo meteoriti di passaggio
e mentre ti guardo
splendida luna d’argento
rivedo i miei sentieri
percorsi romantici
ricchi di malinconia
e mi commuovo
penso a te al mio fianco
tenera guida
in questa notte
la luna piena mi guarda
enorme e brillante
mi parla nel silenzio e nel gelo
parole sussurrate al mio cuore
ornato di rami di vischio e di agrifoglio
per questo Natale
di solitudine e di nostalgia.
PREMESSA.
Recentemente presso una location tanto bella quanto affascinante nei pressi dell'aeroporto di Tessera, si è tenuta una serata sul tema "Cristianesimo e questione sociale", organizzata dalla Associazione Internazionale Calabresi nel Mondo e presieduta dall'on. dott. Peppino Accroglianò. Durante la serata è stato presentato il libro dell'on. Accroglianò dal titolo "Cristianesimo e questione sociale" cui è seguita una tavola rotonda che ha visto la partecipazione del prof. Cesare Mirabelli presidente emerito della Corte Costituzionale, di monsignor Antonio Ciliberti arcivescovo metropolita di Catanzaro, del dott. Marco Eugenio Brusutti presidente della Fondazione Brusutti, della dr.ssa Caterina Garufi magistrato presso il Ministero della Giustizia e dello scrivente.
La relazione che segue è quanto ho avuto modo di illustrare nel mio intervento e che ha avuto notevole riscontro di interesse da parte dell'uditorio e dei colleghi relatori.
Prima di sviluppare il tema sui risultati di una ricerca condotta da esperti di economia e di statistica su di un nuovo modello di economia ritengo utile divulgare un testo comparso in un libro stampato nel 1943 a Treviso e scritto dal cardinale Pietro Pavan. Si tratta della prefazione al suo libro L’ORDINE SOCIALE, nel quale ha trattato con “fedeltà e vivezza il pensiero sociale e cristiano sulla linea dei documenti pontifici”.
“L’ordine sociale oggi è profondamente sconvolto: la famiglia intaccata nella sua consistenza, minacciata nella sua fecondità; nel settore economico le masse lavoratrici sono in dissidio aperto o latente contro gli elementi direttivi e responsabili; la società civile scompaginata, disumanizzata o quasi la vita dello Stato; i rapporti internazionali disarticolati. Quale l’intima ragione? L’interiore disintegrazione dell’essere umano. L’uomo, scissosi da Dio, ha quasi smarrita la coscienza della sua spiritualità; e si è ridotto a istinto, senso, fantasia, sentimento.
Il suo interiore scompaginamento non può non riflettersi sinistramente in ogni sfera della vita sociale, giacché la società è una sua creazione, anche se a crearla sia mosso da impulsi irresistibili, da insopprimibili esigenze della sua natura.
Ogni fatica pertanto volta alla ricostruzione sociale è destinata a fallimento se l’uomo non si ricompone interiormente; se cioè non ridiviene cosciente della sua dignità personale; se non riapre l’anima alla conoscenza e all’amore del vero Iddio. quale l’ha rivelato Gesù Cristo, l’Uomo-Dio, vivente nella Sua Chiesa, il Cattolicesimo.
Tale la tesi che il presente modesto lavoro tende a dimostrare.”
il cardinale Pietro Pavan
Pietro Pavan (Treviso, 1903 – 1994), sacerdote trevigiano è stato l’estensore delle due encicliche sociali di Papa Giovanni XXIII: Mater et Magistra e Pacem in Terris, è stato anche rettore della Pontificia Università Lateranense e consultore delle encicliche sociali di Papa Paolo VI e Giovanni Paolo II. È simpatico l’aneddoto che riguarda la sua nomina a cardinale ormai ultraottantenne, quando Papa Giovanni Paolo II dovendo scrivere l’enciclica nel centenario della Rerum Novarum volle sapere chi fosse monsignor Pietro Pavan, questo sacerdote così approfondito sui temi della Dottrina Sociale della Chiesa, e lui si aspettava che fosse un’eminenza della curia vaticana e lo volle conoscere. Quando si presentò mons. Pietro Pavan, il modesto sacerdote che era, il Papa ebbe un sussulto di gioia e di commozione e decise di nominarlo cardinale.
La citazione della figura di questo profeta della DSC è significativa anche oggi perché quanto scritto nella Prefazione del suo libro sembra scritta guardando alla società attuale, ed è partendo da quelle considerazioni che un gruppo di esperti si è mosso elaborando un nuovo modello di economia realizzabile oggi, grazie allo sviluppo tecnologico delle reti di comunicazione e dei programmi informatici.
È molto curiosa la coincidenza temporale che ha visto la pubblicazione dell’opera di questi esperti col titolo “LA DIGNITA’ DELLE NAZIONI” presso Amazon e la presentazione dell’enciclica “LAUDATO SI’” di Papa Francesco a giugno del 2015.
La crisi dei sistemi economici attuali, sia il collettivismo comunista che il capitalismo liberista hanno avuto conseguenze piuttosto drammatiche nelle condizioni di vita di intere popolazioni e nella devastazione dell’ambiente di vita. L’espressione coniata da Papa Francesco che “questa economia uccide” è entrata ormai nel lessico popolare talmente è vera e evidente che sta smuovendo molti studiosi di economia e di sociologia, di ambientalisti e di tecnologi che stanno tentando di elaborare strategie alternative allo sfascio generalizzato che sempre comunque sfocia successivamente nelle violenze belliche, sia quelle antiche come le guerre mondiali che quelle moderne come il terrorismo e le guerre locali, che hanno fatto affermare ancora Papa Francesco come sia in atto una terza guerra mondiale fatta a rate e a piccoli pezzi.
Consapevoli di questo stato di cose abbiamo deciso di mettere a frutto la nostra creatività e le nostre competenze scientifiche per elaborare un sistema economico ispirato alla Parola di Cristo: il Vangelo.
Una rete di esperti cattolici, World-Lab network, a seguito di una lunga ricerca scientifica, ha recentemente fatto emergere, alquanto sorprendentemente, un Sistema economico inedito, della cui esistenza nessun esperto aveva mai sospettato.
Ha dunque descritto tale Sistema, tecnicamente denominato Tradizionale Dinamico Rigenerativo (TDR) nell'ambito di una classificazione esaustiva di tutti i possibili Sistemi, tracciando i contorni della sua insolita e peculiare architettura, indicando in modo preciso la Prassi standard, denominata Distretto di Sviluppo Locale (DSL), la diffusione della quale dà avvio alla sua realizzazione, ed individuando gli effetti attesi del suo avvento sia sulla società che sull'ambiente.
I risultati della ricerca sono contenuti nel volumetto citato La Dignità delle Nazioni pubblicato nel Giugno 2015 in singolare concomitanza con l'Enciclica Laudato si'.
Successivamente, World-Lab, ha constatato che i menzionati effetti attesi risultavano in perfetta linea con il concetto di Ecologia integrale lanciato dalla detta Enciclica e più in generale con la Dottrina Sociale della Chiesa, e questo oltre le più ottimistiche aspettative.
In effetti le sue principali peculiarità sono costituite, sul piano sociale, dalla piena occupazione permanente (finora considerata appannaggio del Collettivismo e pagata con la perdita della libertà) realizzata in un contesto di libera iniziativa privata (finora considerata il principale punto di forza del Capitalismo nel quale però un certo tasso di disoccupazione è considerato addirittura auspicabile e dove la precarietà del lavoro e il divario nei livelli dei redditi paiono inarrestabili).
Per quanto riguarda il piano ambientale, le performance del Sistema TDR sono rappresentate dal potenziale raggiungimento della sostenibilità derivante, da un lato, da una massiccia localizzazione di molte attività produttive (in primis l'agroalimentare) che il contesto mutualistico privato e intermedio necessariamente comporta e, dall'altro, da una conversione etica delle imprese del contesto concorrenziale attraverso una generalizzata tendenza alla sostituzione del sistema salariale con il sistema partecipativo per il quale la piena attività permanente pone le necessarie basi.
Con riferimento agli altri significativi aspetti del Sistema TDR che consentono di meglio comprendere come questo sia “a misura dell'Uomo, e di ogni uomo, nonché rispettoso dell'intero creato”, si rinvia al libro La Dignità delle Nazioni.
Consapevoli che un trattato di economia non sia da tutti immediatamente compreso, gli stessi autori hanno ritenuto di elaborare un manuale operativo per la realizzazione del Distretto di Sviluppo Locale in modo da rendere facilmente attuabile quanto da loro elaborato.
Alla luce di ciò, World-Lab ha pubblicato nel Giugno 2016 un secondo volumetto dal titolo MANIFESTO DEL CIVISMO , sempre edito presso Amazon, nel quale, oltre ad esporre in dettaglio i motivi per cui l'inedito Sistema economico individuato possa legittimamente dirsi Economia cristiana e Civismo il Sistema sociale che da tale economia è suscettibile di emergere, identifica nella Chiesa il Patrocinatore ideale della diffusione delle prassi standard alla base del nuovo modello di sviluppo, le quali, autonomamente attivabili dalla Società civile simultaneamente ovunque richiesto, possono condurre in tempi relativamente brevi, anche grazie agli “effetti domino” che la loro diffusione innesca, ad un mondo più giusto e trasmissibile anche alle generazioni future.
Il convincimento nasce dalle esperienze realizzate nel Veneto all’inizio del secolo scorso dal Beato Giuseppe Toniolo, docente di Economia all’Università di Pisa e grande ispiratore dell’enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII. Ricordo che grazie al coinvolgimento dei coraggiosi parroci di campagna di inizio ‘900 nel Veneto sono nate le Casse Rurali e le leghe bianche dei braccianti proprio grazie all’azione del Toniolo che faceva la sua opera di divulgazione di come realizzare quanto contenuto nell’enciclica.
Nei nostri due volumetti si pone, al centro di tutto, l’essere umano con le sue esigenze, e se si pone come elemento fondamentale delle leggi economiche l’etica, e se si accetta che la proprietà privata ha una funzione sociale si ottiene un pensiero economico improntato al principio della solidarietà. Questo principio per Toniolo era la base della società democratica. Le classi più povere devono essere quelle che più si avvantaggiano da questa economia della solidarietà. La rivoluzione del pensiero economico cristiano passa da qui. Secondo gli esperti di World-Lab la sfida lanciata dalle idee sviluppate nei due volumetti pubblicati, deve essere giocata oggi, in un periodo in cui mercato libero, sottosviluppo e fame non possono non indurci a riflettere e a prendere in considerazione il pensiero di Toniolo e del cardinale Pavan come esempio.
Ma nel volumetto Manifesto del Civismo abbiamo voluto mettere in copertina le immagini fotografiche di tre personaggi che hanno segnato la storia delle realizzazioni concrete della Dottrina Sociale della Chiesa cattolica.
Il primo è don Giovanni Bosco fatto santo grazie alle sue intuizioni sulla formazione professionale della gioventù e per il suo carisma di fondatore di una nuova famiglia religiosa ispirata al santo vescovo ginevrino Francesco di Sales; il secondo è il prof. Giuseppe Toniolo fatto beato di recente sulla scorta delle sue attività scientifiche e pastorali e per il grande contributo dato alla formazione di una classe politica ispirata alla Dottrina Sociale della Chiesa cattolica; il terzo è un personaggio ai più sconosciuto, David Lazzaretti di Arcidosso, ai piedi del Monte Amiata in Toscana e fondatore del Movimento delle Famiglie Cristiane che prefiguravano un sistema economico basato sull’auto-aiuto e sull’autoproduzione. Troppo in anticipo sui tempi e contemporaneo di don Bosco che lo proteggeva, a causa della sua effervescenza mistica fu prima scomunicato dalla Chiesa di Roma e poi assassinato dall’esercito sabaudo durante una processione religiosa.
Con le idee contenute in questi due volumetti i ricercatori di World-Lab intendono promuovere presso la società civile, ma attraverso il patrocinio delle parrocchie, un nuovo sistema economico basato sul modello del Distretto di Sviluppo Locale per realizzare un’economia che garantisca lo sviluppo delle persone e delle famiglie in un contesto di rispetto del creato e di tutela dell’ambiente di vita e di lavoro.
Lontane quelle albe rosate
qui sul lungomare dalle suore
quando i nostri pensieri
erano come crescere i figli
cara la mia mammina
ora sono qui solo
a cercare un sogno
i nostri sogni
chissà dove finiti
dopo la grande sofferenza
l’intenso patire per terapie senza ritorno
cammino nell’alba
sul bagnasciuga pulito di fresco
solo le mie orme mi seguono
eppure ti cerco
nella risacca serena del mare
sento vibrare il tuo cuore
ancora una volta
ti sento vicina
ed ecco improvvisa
una gazza spicca il volo
da un leccio del parco
a volo radente mi sfiora
sento la tua carezza sul mio volto
tenerezze mai avute prima
solo ora vicina al Signore
le sofferenze e le privazioni
lasciano il posto
alle compassioni.
Cavallino, 9 settembre 2016
La natura si veste di rosa La ferrata Roghel al Popera anno 1973
Da qualche anno ormai
questa strada dissestata
scrostata
mi ha ridotto così
neanche la vena per scrivere un verso
un pensiero
lontani quei giorni
quelle gimkane tra i colli
rosati di ciliegi fioriti
con la natura che serena
dava la vita e lo slancio
per sempre nuove imprese
scalate sulle crode cadorine
corse da brivido sulla Pinarello
mai una paura
solo entusiasmo
e sempre tu che vicina
arrancavi sorridente
feconda d’amore
e di compassione.
marzo 2016
Mara ai piedi della Roghel, anno 1973 La mia vecchia Pinarello carica di glorie
Cibiana con la Chiesa parrocchiale dedicata a San Lorenzo martire
CIBIANA DEL CUORE
Tutto parla di te
in questa piccola reggia
non ho memoria dell’anno
quando siamo arrivati
forse venticinque anni fa
pensa un po’ anniversario d’argento a Cibiana
in questa valle boscosa
dove il Rite sempre canta
e le sue ripide sono come
ninne nanne rilassanti
e tu subito innamorata
hai detto questa è la montagna che voglio
e oggi sono qui derelitto
solo e immerso nella nostra amata Cibiana
una montagna di ricordi
tutti gioiosi
d’estate e d’inverno
con i nostri ragazzi
sulle rocce o sulla neve
quante volte dalla cima del Rite
ci siamo riempiti l’anima
di bellezza
estasi della creazione
quanto abbiamo pregato
lungo il cammino quel Creatore
e oggi quel Dio geloso
ti ha rapita
ti ha portata in alto
nel suo cielo
lasciandomi affranto
ma io so che tu ancora ci sei
mi sorridi di compassione
e mi darai conforto
e non solitudine.
Alba sul Pelmo vista dal Monte Rite
Cibiana, 17 agosto 2016
UNA ROSA PER MARA
LA MORTE NON È NIENTE
In queste lunghe giornate senza la presenza gioiosa, anche se sofferente, di Mara, mi sono lasciato portare dai ricordi e da alcune riflessioni che ora vi propongo come una specie di viatico utile per vivere al meglio la nostra condizione umana.
Stamattina ho voluto portarle al cimitero un bellissimo bouquet di rose che una vecchia amica mi aveva portato l’altro giorno, Mara era innamorata di quel fiore e anch’io da sempre ho avuto un debole per le rose che avevo imparato a conoscere e amare nel giardino della casa paterna di Favaro Veneto. Tutti gli eventi importanti della nostra vita familiare hanno visto le rose fare la parte della regina della manifestazione, e non mancava la domenica che alcune rose di colore vivace e particolare facessero bella mostra al centro del tavolo in cucina.
Però, stamattina ho voluto che fosse una giornata particolare. Proprio in questi giorni un vecchio amico, ancora fresco di dolore per la perdita della moglie, mi aveva recapitato una preghiera che avevo già letto e sentito in altre occasioni: “LA MORTE NON È NIENTE”. Poi per conto mio avevo fatto delle ricerche e avevo trovato un’altra preghiera molto simile e molto bella: “SE MI AMI NON PIANGERE”, erroneamente attribuita a sant’Agostino.
Così ho preso il bouquet di rose e con la bicicletta di Mara sono andato in cimitero a Maerne con l’intento di farle una sorpresa. Una volta sistemati i fiori l’ho baciata sulla fotografia che la ritrae bella e sorridente e l’ho invitata a recitare con me le due stupende suppliche. Mara era una bravissima interprete e quando recitava ci metteva l’anima. Ogni volta che scrivevo una delle mie poesie dovevo fargliela recitare, perché se superava la sua interpretazione mi guardava, a volte commossa, e mi dava il suo parere per la pubblicazione.
Ecco il dialogo che si è instaurato stamattina tra noi due:
LA MORTE NON E' NIENTE.
Sono solamente passata dall’altra parte: è come fossi nascosta nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’una per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare (mammina);
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontana, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
(Henry Scott Holland)
SE MI AMI NON PIANGERE!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo; se tu potessi vedere e sentire
quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami.
Qui si é ormai assorbiti dall’incanto di Dio e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo, quanto piccole e fuggevoli, al confronto!
Mi é rimasto un profondo affetto per te; una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te, é gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa, tu pensami così!
Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di stanchezza,
pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte,
dove ci disseteremo insieme nel trasporto più intenso,
alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più se veramente mi ami!
(padre Giacomo Perico, gesuita)
Ecco, così la mia domenica mattina, il giorno prima della festa dell’Assunta, l’ho voluta trascorrere nella poesia con Mara, la mia amata compagna di vita e di avventure. Quante ne abbiamo vissute! Dalle pericolose ascensioni sulle ferrate dolomitiche all’organizzazione di eventi per la raccolta di fondi. Una volta per la Chiesa di Olmo, altre volte per la Custodia francescana di Terra Santa o per l’Istituto Effetà di Betlemme dove le nostre care suore Dorotee, del santo Giovanni Antonio Farina, rieducano all’udito e alla parola i bambini sordomuti palestinesi. Altre volte ancora per organizzare eventi religiosi e pellegrinaggi. Ricordo le belle celebrazioni liturgiche presso il Monastero della Visitazione di Treviso, con padre Aldo Tonini o.f.m. Commissario della Custodia Francescana di Terra Santa per il Triveneto insieme a don Daniele Panzeri della Famiglia religiosa di san Luigi Orione. Quanta gioia abbiamo portato dalle suore di clausura con quelle manifestazioni! Ma è bello ricordare anche lo stupendo pellegrinaggio in Giordania e in Terra Santa dove lei non è potuta venire, oppure quello in Polonia per conoscere da vicino san Massimiliano Maria Kolbe, san Giovanni Paolo 2° e santa Faustina Kowalska, e anche in questo caso ha lasciato a me l’onere della guida perché impossibilitata a partecipare. Infine, tra le iniziative di carattere religioso, la fondazione nella Parrocchia dell’Annunciazione di Olmo-Martellago del Gruppo di devozione alla Divina Misericordia ancora sei anni fa e che si trova a pregare in chiesa al lunedì sera alle 20.30.
Però, desidero concludere questa mia escursione domenicale con un simpatico ricordo di Mara. Qualcosa che lei ha vissuto intensamente e che scherzosamente gli amici hanno denominato “l’epopea della Genoveffa”.
Genoveffa era una piccola gazza ladra caduta dal nido nel nostro giardino nel mese di maggio dell’anno scorso, e che noi abbiamo accudito finché è cresciuta e se ne è andata per il suo cielo. Ebbene, Mara ci ha messo tutto il suo istinto materno nell’allevare Genoveffa, avevano un dialogo tra loro fatto di gorgheggi e di cinguettii. Le avevamo preparato un bel nido sui rami del cedro deodara in giardino e lei quando aveva fame chiamava con il suo trillo inconfondibile e subito Mara le preparava il pastone, e io salivo con la scala sul nido e con il cucchiaino le davo la pappa. Quando poi è cresciuta allora volava giù sul ramo e Mara le lasciava la pappa che lei golosamente beccava e al pomeriggio la accompagnava mentre dava da bere ai vasi di fiori nel giardino. Mara aveva sempre sognato di avere dei nipoti e Genoveffa ha sublimato questo suo desiderio dandole un mondo di soddisfazione. Ogni tanto dal suo lettone in questi ultimi mesi, al mattino, mi diceva di aprirle la persiana perché sentiva il cinguettio di Genoveffa che la salutava dal giardino vicino.
MARA CON GENOVEFFA IN DIALOGO